8:46 di Dave Chappelle è lo spettacolo che non sapevi di dover guardare

Chi è Dave Chappelle?

Dave Kharl Webber Chappelle è uno stand-up comedian e attore statunitense, annoverato dalla critica come forse il più grande comico di tutti i tempi. Dave, nato a Washington DC il 24 agosto 1973 cominciò la sua carriera giovanissimo, infatti dopo aver passato l’adolescenza in Maryland si trasferisce a new York appena diciannovenne dove entrò in contatto con la vera classe di comici che aveva sempre seguito sin da bambino. Negli anni Dave è diventato celebre sia sui palchi sia grazie al Chappelle show, prodotto da Comedy Central  considerato uno dei must della comicità americana. Comedy Central con cui ebbe grandi attriti (per via sia della libertà di espressione sia di un contratto molto sconveniente firmato in condizioni disperate dal comico), prima di abbandonare sia il network sia il programma rifiutando milioni di dollari e trasferendosi in africa apparendo solo in spettacoli liberi o concerti ( Celebre la sua apparizione durante la performance di Kendrick Lamar ai Grammy del 2018,dove il rapper americano offrì una messa in scena estremamente politica e affascinante) . Un decennio dopo Chappelle torna a lavorare sui palchi e con il pubblico, firmando una serie di speciali con Netflix che hanno conquistato la critica mondiale.


La Location, il Wirrig Pavillion 

Il Wirrig Pavilion a Yellow Springs, Ohio è una bellissima abitazione divenuta famosa negli anni come spazio eventi,sia di natura pubblica sia di natura privata. Riconoscibile dai suoi spazi aperti e dalle travi in legno, non solo si immerge perfettamente nell’ambiente circostante ma dona anche a cerimonie ed eventi una sensazione di tranquillità ed empatia. A parer mio il luogo eleva ancora di più lo spettacolo unendo Dave e il pubblico in un’atmosfera quasi familiare. Chappelle difatti è un cittadino della stessa Yellow Springs, comunità che lo vede come una vera e propria istituzione anche per le sue numerose iniziative.


Perché 8:46? 

Il nome dell’evento deriva dagli 8 minuti e 46 secondi per cui il poliziotto Derek Chauvin rimase in ginocchio sul collo di George Floyd prima di ucciderlo. 8:46 è anche l’ora di nascita di Dave Chappelle. Il live show in questione è stato il primo evento dal vivo (nel Nord America)  durante la pandemia, contò 100 spettatori selezionati dotati di mascherina, sottoposti a tampone e distanziati nel giardino fronte alla struttura, il palco venne montato esattamente davanti al porticato, il tutto rese lo spettacolo estremamente intimo anche a livello visivo per chi come me non ha avuto la possibilità di partecipare. L’artista racconta in maniera estremamente sentita e dettagliata gli ultimi attimi di Floyd facendo anche riferimento al fatto che proprio in punto di morte abbia cercato la madre, una scena estremamente forte e vivida che ha fermato completamente un mondo che già per via della pandemia, si muoveva molto lentamente. Dopo un intenso sfogo sulla storia degli omicidi razziali negli USA e svariate critiche ai media, Chappelle esprime grande sostegno nelle nuove leve che combattono qualsiasi tipo di battaglie sociali tessendone le lodi e facendo notare come le loro azioni possano effettivamente cambiare le cose. Un altro momento estremamente toccante è il suo ricordo riguardante Kobe Bryant e la figlia Gianna tragicamente scomparsi in un incidente in elicottero il 26 gennaio dello stesso anno a Calabasas, California. Tra gli aneddoti Dave spiega come 24 e 8 (i numeri vestiti dal ‘Black Mamba’ Kobe Bryant con la maglia dei Los Angeles Lakers per vent’anni) siano anche la data di nascita dello stesso artista. Per tutta la durata dello spettacolo ( circa 25 minuti ) Dave Chappelle fa respirare e vivere tutta l’intensità di un padre che soffre e che teme per la propria famiglia e nonostante la natura dell’artista (  non mancano comunque brevi momenti di ilarità) lo show è tutt’altro che comico bensì si avvicina più a un abbraccio collettivo il che rende 8:46 un ‘must watch’ non solo per le tematiche sociali trattate ma per come un uomo che ha dedicato la propria vita a far ridere la gente, si sia fermato e abbia raccontato con vivida passione un momento che il mondo non può e non deve dimenticare. Lo show fu su invito e non ci fu alcun lucro, tutte le donazioni e i ricavi furono devoluti alla EJI (Equal Justice Initiative).

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