Joe Biden, verso il rinnovo degli Stati Uniti d’America

Il cambio di rotta

Il periodo da molti considerato come il “malgoverno di Trump” è finito. 

Nonostante l’amministrazione dell’ex-presidente abbia portato avanti alcuni tagli sulle tasse, ha completamente lasciato andare il problema della pandemia, incrinato i rapporti internazionali e bloccato lo sviluppo sostenibile per ridurre l’inquinamento.

Con il nuovo presidente Joseph Robinette Biden Jr. molte cose cambieranno, sotto tutti i fronti.

Sin dalla   campagna elettorale infatti ha sempre portato avanti idee diverse rispetto a quelle di Trump, cercando di proporre politiche di sviluppo molto più similari a quelle di Barack Obama, azioni più moderate che mirano ad uno sviluppo più sostenibile. 

Una somiglianza questa che deriva dalla passata nomina di Joe Biden come Vice Presidente durante, appunto, la presidenza Obama. Quest’esperienza fa ben sperare che l’attuale presidente, avendo già vissuto nella Casa Bianca potrà lavorare con più consapevolezza rispetto a ciò che è stato fatto nei precedenti quattro anni.

I principali fronti su cui sono previsti cambiamenti radicali da parte dell’attuale amministrazione riguardano la gestione della pandemia, il ripristino delle politiche di Obama, le relazioni internazionali e il rapporto con l’ambiente.

Una pandemia da abbattere

Il virus sta dilagando negli Stati Uniti, mentre le misure per contenere l’emergenza sanitaria sono state quasi del tutto inesistenti. Addirittura negli ultimi mesi della presidenza di Trump era stata portata avanti una campagna per scoraggiare l’utilizzo delle mascherine. 

Dato un elevatissimo numero di contagi e di decessi (a dicembre gli USA erano al primo posto in classifica mondiale per contagi da Covid-19), il primo passo da fare per Joe Biden sarà quello di gestire la pandemia, adottando misure drastiche per contenere il diffondersi della malattia. 

Il piano proposto dall’attuale amministrazione riguarda:

  • obbligo nazionale di indossare la mascherina;
  • tracciare il più possibile l’espansione del virus, aumentando vertiginosamente il numero dei tamponi effettuati;
  • rendere più accessibili le cure specifiche per il Covid-19, impedendo alle compagnie assicurative di aggiungere costi extra per questo tipo di terapie;
  • concedere finanziamenti a fondo perduto alle famiglie più colpite dalla pandemia.

Il ripristino delle politiche nazionali

Come accennato all’inizio, una priorità fondamentale dell’amministrazione Biden sarà quella di portare avanti alcune delle importanti azioni su cui la presidenza Obama aveva lavorato, molte delle quali sono state bloccate o smantellate negli ultimi quattro anni.

Prima fra tutte potrebbe essere l’Affordable Care Act, la riforma sanitaria su cui lo stesso Joe Biden aveva lavorato quando era Vice Presidente.

Anche l’educazione sarà un elemento di svolta. 

Il piano della nuova Presidenza prevede di rendere gratuito l’accesso a college e università pubbliche per i membri di nuclei familiari con un reddito inferiore ai 125 mila dollari. E’ stata più volte espressa anche la volontà di abolire il bando a chi arriva da alcuni Paesi a maggioranza musulmana. 

Le relazioni internazionali 

Anche su questo fronte l’amministrazione di Biden ha più volte fatto riferimento ad un cambio di rotta, in campagna elettorale, infatti, Trump è stato ripetutamente accusato di aver isolato gli Stati Uniti nelle relazioni internazionali.

Per questo la nuova presidenza vedrà fra i primi obiettivi quello di ripristinare gli accordi di Parigi sul clima, trattati da cui Trump si era ritirato, e verranno inoltre ripresi gli ormai abbandonati negoziati sul nucleare in Iran. 

Un altro punto fondamentale, com’è stato evidenziato più volte, sarà quello di ritornare alla concessione di finanziamenti alla World Health Organization, soprattutto in tempi come questi.

Il rapporto con l’ambiente

Se fino ad oggi gli investimenti sui combustibili fossili sono stati incentivati per raggiungere il così detto predominio energetico, dal prossimo anno Joe Biden ha in mente di raggiungere lo stesso obiettivo tramite energie rinnovabili, rientrando nell’accordo di Parigi ed azzerando le emissioni di gas serra entro il 2050.

Cosa cambierà con Joe Biden?

  1. Investimenti sull’energia eolica offshore. Gli impianti eolici principali si trovano in Florida e in Virginia, a cui l’amministrazione Biden ha intenzione di dare supporto, contrariamente a quanto era stato fatto con Trump, che ne aveva ritardato i processi autorizzativi;
  2. Limitazioni per petrolio e gas. L’intenzione principale è quella di interrompere la vendita di nuovi contratti per lo sviluppo di risorse petrolifere e di gasdotti sulle terre e sulle acque pubbliche. Un’azione che, secondo gli esperti, avrà una ricaduta principalmente sull’estrazione offshore piuttosto che su quella onshore;
  3. Maggiori difficoltà per progetti infrastrutturali. Il trasporto e la produzione di petrolio e gas saranno sottoposti a processi di autorizzazione più complicati ed attenti agli impatti ambientali;
  4. Più veicoli elettrici. Verranno incentivate le produzioni di veicoli elettrici, creando investimenti per la mobilità sostenibile;

Gli effetti sul settore del carbone

Biden vuole decarbonizzare il settore energetico entro il 2035, il rischio tuttavia è quello di effettuare una transizione verso l’energia pulita troppo rapida, che potrebbe causare la perdita di numerosi posti di lavoro all’interno dell’attuale settore energetico. Il processo è delicato e sarebbe necessario trasferire almeno lo stesso tasso di occupazione all’interno della produzione di energie rinnovabili, per garantire una transizione pacifica e minimizzare gli effetti collaterali.

È previsto infatti che la domanda di carbone da parte del settore elettrico continui a crescere nell’immediato futuro, per poi calare drasticamente fino al 2050.

Concludendo, i cambiamenti della nuova amministrazione saranno concreti e modificheranno la scena internazionale, si spera, in meglio, probabilmente ritornando su una linea quasi identica a quella proposta da Barack Obama.