Festa dei lavoratori: il lavoro come prima risorsa

Festa dei lavoratori: contesto storico

Il 1° maggio è, ufficialmente a partire dal 1947, considerata Festa del lavoro e dei lavoratori in moltissimi paesi del mondo. 
In realtà la storia di questa importantissima ricorrenza, risale ad un’epoca ancor più remota. Siamo a Chicago, negli Stati Uniti, il 1°maggio del 1886. In quel giorno era stato indetto uno sciopero generale in tutto il paese, attraverso il quale gli operai rivendicavano migliori e più umane condizioni di lavoro. Non era, infatti, insolito che a fine ‘800 gli orari di lavoro giungessero addirittura ad un totale di 16 ore al giorno e che la sicurezza sul lavoro fosse quasi una “leggenda metropolitana”. 
Tre anni dopo quella prima e significativa imposizione nei confronti di un sistema di estremo sfruttamento lavorativo, nel luglio del 1889, si decise, al congresso della “Seconda Internazionale”, l’organizzazione dei partiti laburisti e socialisti europei, di istituire una grande manifestazione di portata globale, che sarebbe stata celebrata, da qui in avanti, indicativamente proprio il 1° maggio. 
In Italia, il ventennio fascista modifica questa annuale ricorrenza, anticipando la data di celebrazione al 21 aprile, data del cosiddetto Natale di Roma, snaturando così l’idea originaria di celebrazione del lavoratore in quanto figura cardine del progresso civile.
L’istituzionalizzazione della Festa del lavoro, avvenuta in Italia soltanto sessant’anni dopo, nel 1947, ha sottolineato la volontà di garantire un miglioramento delle condizioni lavorative su tutto il territorio nazionale.

Misure di prevenzione sul lavoro: panorama italiano oggi

Le regole riguardo la sicurezza sul lavoro e gli obblighi per lavoratori e aziende sono disciplinate dal Testo Unico, ovvero il Decreto Legislativo 81/2008. La legge ha avuto come obiettivo quello di stabilire regole, procedure e misure preventive da adottare per rendere più sicuri i luoghi di lavoro, quali essi siano. L’obiettivo è quello di evitare o comunque ridurre al minimo l’esposizione dei lavoratori a rischi legati all’attività lavorativa per evitare infortuni o incidenti o, peggio, contrarre una malattia professionale.

Prima figura sulla quale ricade questa responsabilità di protezione del dipendente, è il datore di lavoro, che viene investito dell’obbligo di garantire la sicurezza, attraverso l’attuazione degli adempimenti stabiliti dal Testo Unico, tra i quali spiccano nella sezione Valutazione dei Rischi:

  • Individuazione di mansioni che espongono il lavoratore ad eventuali rischi che richiedono una particolare esperienza e formazione;
  • L’attuazione delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel corso del tempo dei livelli di sicurezza;
  • Una relazione sulla valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute durante l’intera attività lavorativa

Covid: l’impatto sul mondo del lavoro

L’ANPAL (Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro), ha pubblicato, per l’anno 2020 un Rapporto annuale sul mercato del lavoro, nel quale viene riportata la perdita di occupazione durante il periodo febbraio-giugno 2020: ben 542 mila occupati in meno rispetto allo stesso periodo in relazione all’anno precedente. 
Le flessioni si sono concentrate soprattutto tra i dipendenti a termine e, in misura inferiore, tra gli indipendenti, a fronte di un incremento dello stock di dipendenti a tempo indeterminato.
In particolare la gravissima crisi provocata dalla pandemia, ha interessato soprattutto le donne, i giovani, e i dipendenti stranieri, per i quali si registra un elevato tasso di disoccupazione. Circa il 6,4% in più rispetto all’anno precedente ha riguardato la perdita di occupazione del settore femminile. 
Non si tratta soltanto di una perdita dal punto di vista strettamente lavorativo, è soprattutto una disfatta sul piano sociale. 

La festa dei lavoratori, in un anno critico come quello in cui ci ritroviamo a vivere, sembrerebbe essere un paradossale ossimoro, per chi, invece, il lavoro non ce l’ha più e per chi ancora lotta per riuscire a trovarlo. 

Buon primo maggio a tutti i lavoratori che lottano contro lo sfruttamento. 
Buon primo maggio a chi lavora per necessità e non per passione.
Buon primo maggio a tutte le donne lavoratrici, a tutti i giovani sognatori e a chi di cassetti pieni di sogni ne ha in abbondanza.

Per un’auspicabile ripresa.