Green Hopes Gaza

In questi giorni stiamo vivendo la tragedia dell’acceso conflitto presente ormai storico tra Palestina e Israele.
In contrasto con questa terribile situazione da alcuni anni è nata nella zona della Striscia di Gaza, dall’ONG A.C.S. Italia, l’iniziativa Green Hopes Gaza volta alla riqualificazione di un’ampia area, diventata una discarica dopo gli ultimi conflitti del 2014. 

A man pulls his luggage while passing the rubble of a destroyed building which was hit by Israeli airstrikes, in Gaza City, Wednesday, May 12, 2021. (AP Photo/Adel Hana)

Green Hopes Gaza è un progetto di riqualifica sociale ed ambientale delle aree nel nord della Striscia sommerse dai rifiuti. A.C.S. con la comunità locale dei quartieri di Al Nada, Al Isba e Al Awda ha ridisegnato lo spazio pubblico attraverso un processo partecipativo che ha condotto alla realizzazione di orti urbani, una serra didattica, un centro multifunzionale, campi dedicati a delle attività sportive e spazi per bambini e giovani, infrastrutture e servizi di supporto psicologico.

Secondo l’analisi del Ministero dei lavori pubblici e dell’edilizia abitativa (MPWH) le condizioni socioeconomiche dei residenti di Al Nada, Al Awada e Al Isba, rientrano nelle categorie di “Reddito basso” (reddito familiare medio di 430 €). al mese) e “Under Poverty Line” (reddito di soli 120 € al mese). 

Secondo la Banca Mondiale, il tasso di disoccupazione giovanile a Gaza è il più alto del mondo.
Dal punto di vista urbano, ambientale e sociale, le opinioni dei distretti menzionati sono desolanti. L’Università Al Azhar ha sviluppato un “test di ansia di insicurezza”, che mostra che quasi il 100% delle donne nell’area di intervento soffre di disturbi d’ansia causati dalla paura di una nuova offensiva, il 43% da una media di PTSD e il 33% da un livello serio.

L’area di bonifica si affaccia sul complesso edilizio popolare di Al Nada attualmente in fase di ricostruzione da parte dell’AICS (Agenzia italiana per la cooperazione e lo sviluppo), fondi di aiuto. Quest’area, attualmente inutilizzata, secondo il layout di MPWH è destinata al verde pubblico.

La rivitalizzazione dell’area verde e delle comunità residenti, con la messa in rete di diverse realtà e associazioni nell’area, consentirà il lancio di nuovi processi ricreativi sociali ed economici che dovrebbero consolidarsi a medio e lungo termine. In prospettiva, è previsto che in una seconda fase del progetto si provveda al rafforzamento di start-up e delle micro, piccole e medie imprese locali.

L’iniziativa è di fondamentale importanza proprio perché mira a riqualificare una zona che, a causa delle passate devastazioni necessita, forse più di altre, di un supporto sociale e ambientale. L’esempio di questa iniziativa ci aiuta comprendere quanto sia importante mirare ad un clima di stabilità, nelle zone riqualificate, che possa permettere una sana ripresa.

Purtroppo, però, gli episodi di questi giorni rischiano di spazzare via anni di impegno e di sforzi fatti in funzione di una vita e un ambiente più sano. Questa iniziativa nasce come un fiore nel cemento, che stenta a sopravvivere perché nel mezzo di un terreno arido e privo di umanità, ma con tenacia cresce e si oppone determinato a chiunque voglia sopraffarlo.