Beijing 2022: le Olimpiadi politiche

Dal 4 al 20 febbraio scorso si sono svolte le Olimpiadi invernali 2022. A ospitare l’evento è stata la Cina. Data la situazione con il popolo degli uiguri, alcune voci si sono fatte sentire. A seguito della violazione dei diritti umani perpetrata da parte della Cina su questo popolo, alcuni paesi hanno deciso di mandare un messaggio politico forte e chiaro: lo scopo era quello di sabotare le Olimpiadi. Questi paesi si sono infatti rifiutati di inviare i propri rappresentati ministeriali; tra questi Stati Uniti, Canada, Australia e Gran Bretagna hanno fatto fronte comune, ai quali si è infine aggiunto il Giappone. Pechino ha promesso che ci saranno ripercussioni per chi ha deciso di prendere la strada del sabotaggio diplomatico. Il Comitato Olimpico Internazionale ha espresso la sua neutralità sulla questione, apprezzando il fatto che non fosse un sabotaggio di tipo sportivo. Gli atleti hanno infatti potuto partecipare ai giochi senza problemi. L’associazione Uyghur Human Rights Project ha organizzato una manifestazione in segno di protesta a Washington, cercando di sensibilizzare sul tema più persone possibili. 

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La risposta della Cina non si è fatta attendere e, possiamo presumere, che fosse già pronta da un po’. È stata scelta come tedofora la fondista Dinigeer Yilamujiang, una uigura proveniente dalla regione dello Xinjiang. È stata proprio lei ad accendere la torcia olimpica durante la cerimonia di apertura dei giochi. Su Twitter i diplomatici cinesi presenti hanno pubblicato video della famiglia dell’atleta in lacrime dalla commozione. Per quanto non si possono negare i successi dell’atleta, non è stata una scelta casuale. O almeno, anche se fosse stato un caso, il governo centrale cinese avrebbe rinunciato a farsi pubblicità su un tema che non vogliono affrontare. È stato un gesto simbolico, una sfida a tutti coloro che hanno tentato il sabotaggio, a tutti coloro che li accusano di violare i diritti umani: “guardate che noi non abbiamo niente contro gli uiguri, anzi, gli facciamo accendere perfino la torcia olimpica” sembrerebbe dire.  

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Perché gli uiguri vengono perseguitati?

Dopo questo primo aggiornamento sui fatti più rilevanti accaduti durante le Olimpiadi, riprendiamo il discorso da dove lo avevamo lasciato. In questo secondo articolo vorrei raccontarvi più nel dettaglio da dove comincia l’odio che la Cina dimostra per questo popolo. Partiamo dal principio: il popolo degli uiguri sono una minoranza etnica e religiosa che ha come terra natia la regione autonoma dello Xinjiang. Gli uiguri sono di religione musulmana e turcofoni: per questa ragione si sono spesso trovati in contrasto con gli han, il gruppo etnico maggioritario della Cina, che da diversi anni emigrano nella regione dello Xinjiang. Gli uiguri subiscono da parte del governo centrale alcune restrizioni, ad esempio: “gli uiguri devono utilizzare una versione del Corano approvata dal governo, le moschee sono gestite da funzionari governativi, gli uomini che vogliono avere incarichi nella pubblica amministrazione sono costretti a radersi la barba e alle donne viene vietato di portare il velo”. 

Il popolo degli uiguri ha sempre cercato di opporsi al potere centrale cinese, manifestando il proprio dissenso anche con atti violenti. L’attuale situazione ha iniziato a precipitare dopo una serie di rivolte violente che durarono diversi giorni a Urumqi, capitale della Regione.  Il 5 luglio del 2009, circa mille uiguri organizzarono una protesta che sfociò in una rivolta, lanciando pietre alla polizia e provocando incendi. La protesta è nata per domandare un’investigazione riguardo una rissa avvenuta tra il 25 e 26 giugno 2009 in una fabbrica di giocattoli. La rissa vedeva gli uiguri contro gli han: un ex dipendente han aveva fatto girare la voce (falsa) che sei uomini di etnia uigura avessero stuprato due donne di etnia han proprio nella fabbrica dove lavoravano. La rissa si è conclusa con due uiguri morti e 118 feriti. Dal 2009 in poi eventi come questo non hanno fatto altro che aumentare, sfociando anche in veri e propri attentati. Il fattore scatenante che ha portato alla decisione di internare questo popolo sono stati una serie di attentati avvenuti nel 2014. Nei primi mesi dell’anno dei militanti uiguri hanno piazzato una bomba nella stazione dei treni di Urumqi, ferendo 79 persone e uccidendone tre12; hanno accoltellato e ucciso 33 persone in una stazione dei treni di Kunming13 , a sud della Cina. Il 22 Maggio 2014, sempre a Urumqi, due automobili hanno travolto la folla di un mercato della città, lanciando esplosivi dai finestrini. Sono morte 31 persone e ne sono rimaste ferite 9414 . Da questo momento in poi gli uiguri vengono etichettati come terroristi dal governo cinese. Si stima che dal 2017 in poi siano stati aperti i campi di concentramento in cui vengono rinchiusi. Gli uiguri vengono portati via nel cuore della notte e subiscono violenze di ogni tipo all’interno dei campi. Le informazioni che ci arrivano sono poche, scollegate e difficili da reperire. Nel prossimo articolo vedremo insieme come il mondo è venuto a conoscenza di questi fatti e come tuttora ci teniamo aggiornati. 


Fonti:

la Repubblica, Gianluca Modolo, Olimpiadi di Pechino, una atleta uiguri per accendere la torcia: la scelta politica della Cina. (5 febbraio 2022) <https://www.repubblica.it/esteri/2022/02/05/news/cina_olimpiadi_atleta_uigura-336564779/ >

The New York Times , Wong Edward, Riots in Western China Amid Ethnic Tension. (5 luglio 2009) <https://www.nytimes.com/2009/07/06/world/asia/06china.html>

Rai News, Tiziana di Giovannandrea, Pechino 2022: Giappone si unisce a boicottaggio diplomatico (24 dicembre 2021). <https://www.rainews.it/archivio-rainews/articoli/Olimpiadi-Pechino-2022-invernali-Giappone-si-unisce-a-boicottaggio-diplomatico-Stati-Uniti-Canada-Australia-Gran-Bretagna-corea-del-Sud-CIO-c5f7abd3-58fa-42b5-a601-4ef728024178.html?refresh_ce >