“I giovani non leggono più”

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I giovani non leggono più

Quante volte vi è capitato di sentire queste parole fugaci e così nette? Troppe.

Ma avete mai provato ad indagare se la situazione stia davvero così, se si può fare qualcosa per migliorarla? Oppure semplicemente il mondo non è più come era prima, ai tempi giovanili di genitori e nonni. Sì che allora si leggeva…

Non passa giorno senza che vengano snocciolate profezie catastrofiche sui giovani incapaci di leggere, sempre più distratti e svogliati. I dati che abbiamo a disposizione sono molti, vediamoli un po’.


Quanto e come si legge oggi?

Ad oggi, secondo le ricerche condotte dal Centro per il libro e la lettura (CEPELL) e dall’Associazione Italiana Editori (AIE), presentate al Salone internazionale del Libro di Torino 2021, gli italiani di età tra 15 e 75 anni che in un anno hanno letto almeno parzialmente un libro cartaceo o digitale, o un audiolibro sono il 56%. Quasi metà del paese non legge. Notare che le statistiche considerano anche gli audiolibri, che non sono propriamente delle letture, ma degli ascolti, quindi sono molto diversi in termini di impegno visivo e di attenzione “mentale”.

Altro dato piuttosto interessante è che chi legge da tempo, in questi tempi lo fa ancora di più, mentre chi non leggeva già prima, continua a non farlo. Abbiamo sempre di più una Ferrari nuova di zecca affiancata a un’utilitaria ormai fuori produzione con migliaia di chilometri sulle spalle. Risultato? Con il trascorrere del tempo la differenza di velocità non può che incrementare sempre di più il divario tra i mezzi.

Guardando bene, però c’è da dire che ci sono tantissimi fattori che influenzano i dati: i principali sono l’area geografica di provenienza, titolo di studio, di reddito, di genere e l’età. Non tutti hanno la stessa facilità di approcciarsi a leggere, la percezione che nei decenni scorsi si leggesse “di più” è distorta dalla condizione sociale: leggere non valeva per tutti neanche in passato. 

Sezionando i dati contemporanei per in una fascia ancora più giovane, tra gli 11 e i 14 scopriamo dall’Istat (2017) che il 12,7 % è un lettore forte, cioè legge più di un libro al mese, quindi non è proprio vero che nessuno legge, è vero però che questi ragazzi nella gran parte dei casi leggono perché lo fanno anche i genitori. Nelle altre fasce di età i lettori forti sono tra gli adulti e i più maturi: il 16,5% di chi ha tra 55 e 64 anni e il 17,4% tra gli over 65.


Dati dal mondo e cosa fare per migliorare?

Se sfogliamo i dati più generali a livello mondiale, in Europa spiccano Norvegia e Francia come i paesi con maggiore interesse verso la lettura e soprattutto quella cartacea. I francesi che dichiarano di aver letto un libro sono il 92% (dati 2018, Centre National du Livre e Ipsos), i norvegesi 9 su 10 (dati 2015 Ipsos MMI). Se puntiamo alla lettura digitale, il Canada (2019) è il paese che registra più lettori. In praticamente tutti i contesti rilevati risulta che le donne e le ragazze sono le più interessate ai libri.

Una frase come “I giovani non leggono più” da cui siamo partiti è piuttosto semplicistica e merita di essere approfondita. Abbiamo appena visto infatti che la questione della non lettura non riguarda solo i giovani, ma una fascia di popolazione piuttosto ampia. Se la vogliamo mettere proprio in questi termini sono forse “le persone” che non leggono. Chiaramente però i giovani saranno gli adulti più maturi del domani ed è importantissimo che le nuove generazioni siano abili sia con la lettura che con le nuove tecnologie.

In realtà, oggi, con Internet tutti noi leggiamo più di prima, infatti siamo circondati da molti più testi rispetto al passato. Leggiamo pubblicità, post sui social, storie, pagine a cui arriviamo tramite link e molto altro. Ci troviamo davanti tanti spezzoni, però sempre meno testi lunghi e articolati come un libro tradizionale, da leggere filato.

In questo articolo escludiamo i libri ideati appositamente per lo studio, i manuali, ma ci riferiamo principalmente a testi come saggi, romanzi, biografie, raccolte di poesie, fumetti e non solo. Prodotti sia culturali che di intrattenimento.

Ma allora come possiamo fare in modo che il pubblico, soprattutto giovane, si avvicini di più alla lettura? Come possiamo sviluppare delle abitudini praticabili davvero da tutti?

Forzare qualcuno a leggere è evidente che sia una strategia che può essere controproducente, d’altro canto però può sviluppare l’attitudine alla disciplina, una dote che aiuta nelle attività di tutti i giorni, anche in quelle più spicce.

Oggi però è veramente difficile rispettare una regola rigida, semplicemente perché gli stimoli con cui siamo a contatto quotidianamente sono fin troppi, a differenza di qualche decennio fa, dove ci si trovava alle prese esattamente con il problema opposto.

  • Non è mai tardi per iniziare

Una cosa che aiuta molto è iniziare a leggere sin dalla più tenera età, molto banale a dirsi, ma ben più complesso da mettere in pratica. Un bimbo non fa tutto da solo, ha bisogno di buone guide e di motivazioni veramente forti per abbandonare qualche ora di gioco. Se non siamo riusciti ad appassionarci da piccoli non vuol dire affatto che dopo sia tardi, c’è sempre un momento per scoprire la lettura, anche se si è già un po’ cresciuti. L’importante è partire, poi piano piano tutto verrà da sé.

  • Approfittate di un tema che vi piace! (Vale tutto)

Tutti hanno qualcosa verso cui provano interesse, non si scappa. Trovare un argomento che attrae apre delle strade inaspettate. Chissà in quanti hanno scoperto una passione imprevista mentre erano intenti a fare cose ritenute leggere. Provare passione per il calcio, i supereroi o la moda non è una cosa da condannare! Spesso invece ci sentiamo quasi in colpa nel parlare di temi “futili”. Magari mentre proviamo a leggere la biografia di uno sportivo che ci attrae possiamo trovare un riferimento a un poeta e così potremmo interessarci e capire di più su questo sconosciuto, e così via. Diamo vita a una catena fatta di tanti anelli che si aggiungono a poco a poco.

  • Il potere di una gara

Cosa può esserci di più stimolante di una gara, accompagnata da un una bella ricompensa? Trasformare la lettura in una competizione è un’idea interessante e allontana in un angolo lo spettro sempre più minaccioso della solitudine. In fondo, bastano solo due persone (o gruppi) e un testo per fare una sfida (una challenge) di conoscenza e creatività. Chiaramente è inutile contare quanto si legge, ma quanto si riesce a comprendere.

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  • Dal film o dalla serie al libro

Uno strumento potentissimo sono le altre forme di rappresentazione come ad esempio i film. Tantissime pellicole nascono da dei libri. Quindi, se il film ti ha fatto impazzire, perchè non provare a leggere anche il libro? Tra i titoli nati da libri ci sono ad esempio Forrest Gump, Chiamami col tuo nome, Shrek, La Regina degli Scacchi, Bridgerton, Insomma, ci sono proposte di ogni genere. Non trascurate poi i fumetti che hanno ispirato gli eroi cinematografici di grande successo, soprattutto in questi ultimi anni.

Adesso abbiamo un quadro più chiaro della situazione legata alla lettura e alle innegabili difficoltà che si incontrano nell’avvicinarsi a testi letterari, in particolare per i giovani (ma non solo), oggi sommersi da tantissimi elementi che distraggono facilmente. Ci siamo anche cimentati in una serie di proposte per risolvere il problema e per far venire la voglia di leggere.

Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria! Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è una immortalità all’indietro.

(Umberto Eco)

Leggere è un cibo per la mente e tutto ciò che ha che fare con il cibo deve per forza essere buono.

(Snoopy)

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https://pennablu.it/come-convincere-a-leggere/